Di Kim Ji-woon
Lee Byung-hun (Kim Soo-hyeon)
Choi Min-sik (Kyung-chul)
Kim Yoon-seo (Se-jung)
Joon-Hyuk Lee (Lee Joon-Hyeok)
Gook-hwan Jeon (Squad Chief Jang)
Ho-jin Chun (Section Chief Oh)
Anno: 2010
Trama
Una donna rimane in panne con l’auto in mezzo a una nevicata.
Mentre attende il carro attrezzi, un uomo strano ma gentile le si avvicina e
insiste nel darle aiuto. La donna rifiuta, dicendo che il carro attrezzi sta
arrivando e l’uomo la uccide massacrandola e facendola a pezzi. Quando i resti
della donna vengono scoperti, il suo fidanzato, accecato dalla rabbia più
violenta, farà di tutto per trovare il suo assassino e, non appena lo troverà,
metterà in piedi un piano di vendetta senza precedenti, nel quale altre persone
innocenti verranno coinvolte e uccise.
CinePaura pensa che...
Quando gli orientali si mettono a fare sul
serio, allora c’è da aver paura. Il sud coreano Kim Ji-woon mette in scena un
film che è l’esatto opposto di “andarci alla leggera”. Una sorta di
rape&revenge dove il “rape” diventa un brutale omicidio e la “revenge” è
messa in atto da chi resta, non dalla vittima stessa. Un uomo che ha perso la
moglie per mano di un folle, che giura vendetta, una vendetta mille volte, anzi
no, diecimila volte superiore, parafrasando le parole del protagonista
incazzato nero. Due ore e mezza incredibilmente violente e tecnicamente
impeccabili, che scorrono senza nemmeno accorgersene. Una caccia al topo
ingegnosa, crudele, veloce, sanguinosa nella quale i confini tra bene e male si
mescolano in una sorta di limbo in cui non ci sono regole, polizia o leggi ma
solo rancore, follia e sangue. Un film enorme che lascia a bocca aperta, a
stomaco ribaltato e a cuore spezzato.
Frase del film
”Per favore, lo faccia
smettere. Non si può diventare un mostro per combattere un mostro”
Forse non sapevate che
Il film è tutt’ora inedito in Italia
È il secondo ruolo da assassino per Choi Min-sik dopo quello in Lady
Vendetta (2005)
La
scena finale è differente nella versione coreana rispetto a quella
internazionale. In quella originale, l’ultima scena è accompagnata dalla musica
mentre in quella internazionale si sente il pianto disperato, ovvero il suono
di ciò che si vede nella scena stessa.
A cura
di Andrea Costantini
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