di Wes Craven
Max Thieriot (Bug)
John Magaro (Alex)
Zena Grey (Penelope)
Denzel Whitaker (Jerome)
Zena Grey (Penelope)
Nick Lashaway (Brandon)
Anno: 2010
Trama
C’è un assassino che si aggira nella città di Riverton, un certo
Abel, che soffre di personalità multipla. Dopo aver massacrato la moglie
incinta, viene gravemente ferito dalla polizia ma nonostante questo riesce a fuggire.
La stessa notte, mentre Abel sta scappando, sette bambini vengono alla luce in
posti diversi della città. Sedici anni dopo, durante il rituale di celebrazione
della scomparsa di Abel che si tiene tutti gli anni, i sette nati quella notte
ormai ragazzi sono convinti che lo spirito dell’assassino stia per tornare a
prendersi le loro ragazzi. Secondo alcune storie, le loro anime sarebbero le
sette personalità che vivevano dentro l’assassino.
CinePaura pensa che...
Dopo la felice parentesi di Scream, in caro buon Wes Craven ha
cominciato una lenta e inesorabile discesa verso il pozzo del declino. Dopo il dimenticabile Cursed e il discreto Red Eye ecco quello che forse è il
momento più buio della sua carriera. My
Soul to Take sembra un potpourri di
situazioni prese da horror vari e buttate lì senza un senso vero e proprio. La
storia è già di per sé debole e la sceneggiatura (dello stesso Craven) complica
le cose, sbattendoci dentro improbabili colpi di scena. La mano di Craven si
vede ma le idee non ci sono proprio. Ricordiamo il compianto Craven per ben
altri lavori e spediamo nel dimenticatoio My
Soul to Take.
Frase del film
“Temete il mostro”
Forse non sapevate che
L’attore che interpreta Jerome è Denzel Whitaker, figlio di Forest
Whitaker. In effetti si somigliano molto
In Italia il film è stato distribuito direttamente per il mercato
home video
È il primo film da Nightmare –
Nuovo incubo sia scritto che diretto da Wes Craven
Il titolo originale era 25/8
Il titolo del film viene da una preghiera per bambini: Now I lay me down to sleep, I pray the Lord
my soul to keep. If I should die before I wake, I pray the Lord my soul
to take
A cura
di Andrea Costantini
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