Paganini Horror - La recensione

 


Musica maledetta nel classico della monnezza italiana

 

Una rock band femminile in crisi creativa riesce a ottenere uno spartito inedito di Paganini da poter utilizzare come base per una nuova canzone. Un successo assicurato. Decidono di girare il videoclip a tema horror proprio nell’ex casa di Paganini ma non appena suonano la canzone, cominciano ad accadere cose spaventose.


CinePaura pensa che...


Quando la nave cola a picco la colpa è sempre del capitano. In questo caso stiamo parlando di Luigi Cozzi che ha sì l’onere di essere il realizzatore di uno dei più brutti film italiani di sempre ma diciamo che la produzione frastagliata, i continui cambi di sceneggiatura e altre varie vicissitudini lo scagionano un po’ dalla responsabilità del disastro.

Paganini Horror parla di vendere l’anima al diavolo, case stregate e musica maledetta, giovani ragazze in abitini succinti che suonano pezzi rock e strane muffe color senape che crescono sulla pelle delle persone. Detta così sembra una figata, vero?

No, tutt’altro.

Non sono male le scenografie e la fotografia irreale che ricorda il capolavoro argentiano Suspiria ma davvero vogliamo parlare del resto? La recitazione è qualcosa di imbarazzante, i dialoghi e gli atteggiamenti dei protagonisti sono fuori da ogni logica (si dividono quando devono rimanere insieme, rimangono lì quando devono scappare e scappano quando devono rimanere). Ci sono diversi musicisti nella vicenda e non dico tanto ma almeno prendere qualcuno che sapesse suonare gli strumenti musicali che tengono tra le mani e non fingere di strimpellare come fanno i bambini con le chitarrine giocattolo. Nel cast figurano anche attori di pregio quali Daria Nicolodi e Donald Pleasence, anch’essi vittima della maledizione della pessima recitazione.

La sceneggiatura ha più buchi di un chilo di emmenthal e le morti avvengono in maniera del tutto inspiegabile (campi elettrici, muffa del legno, muro invisibile che schiaccia la gente) e anche la soluzione finale è del tutto casuale (cosa cazzaccio c’entra il sole? Mica siamo in un film di vampiri). La regia è poco più che amatoriale con alcuni virtuosismi da filmino del matrimonio. Grazie a tutte queste peculiarità stilistiche, Paganini Horror (insieme a Il Bosco 1) è diventato una specie di cult della monnezza italiana e per questo motivo, va visto!

Di bello va menzionato il poster del film con il violinista scheletrico realizzato da Enzo Sciotti, davvero uno spettacolo.




Forse non sapevate che...          

Il progetto è nato lo stesso anno del film di Klaus Kinski Kinski Paganini. L’idea era quella di sfruttare il successo del film di Kinski per far accorrere la gente nelle sale

Donald Pleasence è stato assunto per una settimana ma ha girato tutte le sue scene in tre giorni

È stato girato in parte a Venezia e in parte a Roma




Informazioni

 

Diretto da Luigi Cozzi

 

1989

Daria Nicolodi (Silvia Hackett)
Jasmine Main (Kate)
Pascal Persiano (Daniel)
Donald Pleasence (sig. Pickett)

A cura di Andrea Costantini



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