Cannibal
cult targato D’Amato
Grecia. Una studentessa si unisce a un gruppo di turisti in barca per raggiungere un’isola sulla quale alcuni amici la aspettano. Una volta giunti sull’isola, scoprono che non c’è anima viva. Quando la loro barca prende la deriva e rimangono bloccati sull’isola comprendono che qualcosa non va e che qualcosa si pericoloso si aggira tra le case deserte.
CinePaura pensa che...
Uno dei film più amati dell’iper-prolifico regista Joe
D’Amato è senza ombra di dubbio il suo Antropophagus,
diretto nel 1980 nel bel mezzo del boom del filone cannibal movie (ricordiamo
che anche Cannibal Holocaust, il più celebre film
appartenente al genere, risale proprio al 1980). Il film di D’Amato gode della
fama di vero e proprio cult movie ma non nel senso utilizzato per centinaia di
pellicole italiane di quel periodo, talmente brutte e mal realizzate da
accaparrarsi il titolo di film di culto. Antropophagus
è davvero un bel film e si merita appieno tale appellativo.
Ovviamente si parla di cannibali, anzi per meglio dire di
“cannibale”, uno solo ma abbastanza potente, inferocito e mentalmente deviato
da essere sufficiente per far fuori l’intera popolazione di un’isoletta della
Grecia. Quando i malcapitati di turno ci finiscono sopra, beh potete
immaginarne le conseguenze, date le sue abitudini alimentari violente.
D’Amato si rivela un valido gestore dei tempi, costruisce
la tensione e non svela subito l’aspetto del mostro. Lui c’è, colpisce in
soggettiva (Michael Myers docet) e quando arriva in scena non delude.
Scene ad alto livello di macelleria sono presenti nel
film, talmente toste da aver creato non pochi problemi con la censura in giro
per il mondo. Una in particolare vede coinvolto un feto con tutto l’utero
annesso, roba abbastanza tosta da far accapponare la pelle anche agli
spettatori con lo stomaco di ferro. Film di rilievo nel genere ma strettamente riservato agli
appassionati.
Forse non sapevate che...
Le scene ambientate nella grotta sono state girate nella Catacomba di Santa Savinilla. Oltre alle ossa realmente presenti, D’Amato fece aggiungere teschi e ossa di plastica. Alla fine delle riprese, molte delle ossa vere furono ritirare per errore insieme agli oggetti di scena. D’Amato le ha poi conservate a casa sua.
La protagonista Tisa Farrow era la sorella minore della più famosa Mia Farrow. È morta nel 2024
Il ruolo di Ariette è interpretato da Margareth Donnelly ovvero lo pseudonimo della scrittrice Margareth Mazzantini, qui al suo esordio come attrice.
Il film fu bandito dal Regno Unito per lungo tempo per via della scena del feto, ritenuta reale facendo bollare il film come snuff movie
Informazioni
Diretto
da Joe D’Amato
1980
Tisa Farrow (Julie)
Saverio Vallone (Alan)
A cura
di Andrea Costantini
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