di Robert
Fuest
Vincent Price (Dottor Phibes)
Joseph Cotton (Vesalius)
Virginia North (Vulnavia)
Caroline Munro (Victoria Regina Phibes)
Terry-Thomas (Longstreet)
Sean Bury (Lem Vesalius)
Anno: 1971
Trama
Il dottor Phibes, un celebre musicista e
organista rimasto sfigurato durante un incidente d’auto. Quando scopre che la
moglie è rimasta uccisa sotto i ferri, si convince che la colpa sia stata dei
nove medici che la stavano operando. Furioso e distrutto dal dolore, mette in
piedi una terribile vendetta ai danni dei luminari e, ispirandosi alle piaghe d’Egitto, li uccide
uno ad uno nei modi più fantasiosi. Solo che i medici sono nove e le piaghe
invece dieci…
CinePaura pensa che...
Uno dei più alti picchi del cinema horror inglese. Ci sono molte
ragioni per cui questo film è da considerarsi un must del genere: le atmosfere
e scenografie dai colori sgargianti sono di un’eleganza rara, l’ironia e
quell’aria di grottesco che aleggia in tutto il film, gli omicidi sono
fantasiosi, esagerati e con una certa tendenza al gore, il ritmo e la tensione sono
superlativi per un film di quegli anni e soprattutto si gode di un Vincent
Price ai suoi massimi livelli recitativi.
Assolutamente da vedere, anche per i non appassionati del genere.
Frase del film
"Nove ti hanno uccisa e nove
moriranno per ripagare la tua fine ingiusta. Nove volte, nove saranno le loro
sofferenze. Nessuno di loro si salverà. Nove eternità per la tua”
Forse non sapevate che
C’è un
incongruenza anacronistica nel film. In una scena il dottor Phibes suona la
canzone Somewhere Over the Rainbow,
dal film Il mago di Oz. Solo che il
film è ambientato nel 1925 e la canzone è stata scritta dieci anni dopo
Keith
Moon, il batterista degli Who stava guardando il film la notte in cui morì di
overdose. Non riuscì a vederlo fino alla fine
C’è un
seguito del 1972 intitolato Dr Phibes
Rise Again, tradotto in italiano in Frustrazione
sempre diretto da Robert Fuest
A scopi
pubblicitari è stato spacciato come il 100° film in cui recitava Vincent Price.
In realtà era il 128°
Inizialmente
l’assistente Vulnavia avrebbe dovuto essere un robot, come la banda di
musicisti
A cura
di Andrea Costantini
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