28 giorni dopo

di Danny Boyle


Cillian Murphy (Jim)
Naomie Harris (Selena)
Megan Burns (Hannah)
Brendan Gleeson (Frank)
Noah Huntley (Mark)
Christopher Eccleston (maggiore Henry West)

Anno: 2002

Trama

Un gruppo di animalisti libera alcune scimmie tenute prigioniere nelle gabbie di un laboratorio. Solo che le scimmie sono infette da un potente virus della rabbia che nel giro di pochi giorni si diffonde nel mondo contagiando la maggior parte degli esseri viventi. Quando Jim si risveglia in ospedale dopo un periodo di coma,  non sa nulla di quello che è successo fino a quando non vede che in giro ci sono solo pazzi furiosi e violenti che vogliono morderlo e nessuna traccia di sopravvissuti.


   
        
CinePaura pensa che...

Un film di zombi a tutti gli effetti (anche se non sono morti viventi ma infetti) con momenti di alta tensione e scene straordinarie, come la Londra deserta e spettrale della prima scena. Ma oltre agli zombi nel film di Boyle si denuncia un certo disagio sociale, accentuato dalle riprese digitali documentaristiche e grezze. In più il film ci ricorda che oltre agli infetti, ci si deve preoccupare degli uomini che colgono l’occasione dell’apocalisse per tirar fuori la bestia che vive in loro. Cupo e a tratti fastidioso, come spesso accade nei film di Boyle.

Frase del film 

"E tu ce l'hai un piano? Vuoi salvare il mondo? O ci vogliamo innamorare per poi scopare? Secondo me, il meglio che possiamo fare è sopravvivere!"


Forse non sapevate che


Le scene della Londra deserta furono girate all’alba in fretta e furia, visto che la produzione ottenne un permesso speciale per bloccare il traffico per un tempo molto limitato

C’è un finale alternativo in cui Jim muore

Stephen King per vedere il film in santa pace in un cinema di New York si è comprato tutti i biglietti della sala

Non è il primo film in cui gli zombi corrono come disperati. Succedeva anche in Incubo sulla città contaminata di Umberto Lenzi

A Leonardo Di Caprio e a Ewan McGregor fu offerto il ruolo del protagonista

C’è un seguito intitolato 28 settimane dopo


A cura di Andrea Costantini


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