Di Karyn
Kusama
Logan
Marshall-Green (Will)
Tammy Blanchard (Eden)
Michiel Huisman (David)
Emayatzy Corinealdi
(Kira)
Lindsay Burdge (Sadie)
John Carroll Lynch (Pruitt)
Anno: 2015
Trama
Will e la compagna Kira vengono invitati a casa di Eden, la ex
moglie di lui. È un ritrovo di amici dal sapore amaro visto che due anni prima,
il figlio di Will e Eden è morto in un incidente. Lo scopo del ritrovo è ancora
sconosciuto e David, l’attuale compagno di Eden, non fa altro che parlare di un
gruppo di persone che hanno conosciuto durante un viaggio in Messico, e di come
siano stati in grado di aiutarli a superare momenti difficili. Will non crede
alle sue parole ed è convinto che stiano nascondendo qualcosa. Man mano che la
serata procede, i sospetti di Will si fanno più forti e fondati ma la coppia
ospite continua a smentire il loro coinvolgimento in qualcosa di losco.
CinePaura pensa che...
A distanza di sei anni dal buon Jennifer’s Body, la regista Karyn Kusama ritorna con un film completamente diverso, con
obiettivi precisi e idee chiare in mente. Per tutta la prima ora lo spettatore
assiste alla riunione di amici, tutt’altro che divertente e spensierata. Si
parla di redenzione, pietà, morte. Un’ora di dialoghi, dubbi, confessioni,
fantasmi del passato della vita di Will ma soprattutto sospetti, tipici del cinema
della paranoia. È tutta una montatura? La festa nasconde scopi diversi e
pericolosi? Chi sta dicendo la verità? Lo spettatore si domanda
spesso se e quando il film muterà, e soprattutto in che cosa muterà. E
quando i dubbi vengono sciolti, tutto sfocia in follia sanguinaria. E l’ultima
incredibile immagine, oltre a mettere i brividi, chiude la vicenda con un
epilogo a dir poco apocalittico. Sorprendente.
Frase del film
“Il mio cuore sanguina, io ti
aspetterò”
Forse non sapevate che
La regista e gli scrittori hanno avuto il pieno controllo sul film.
È stato prodotto indipendentemente e nessuno major ha interferito nella
realizzazione
La regista Karyn Kusama ha diretto Jennifer’s Body nel 2009 con Megan Fox
A cura
di Andrea Costantini
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