Curon - La recensione

Ambientazione suggestiva per una serie tv horror tutta italiana


Regia di Fabio Mollo, Lyda Patitucci

 

2020

 

Valeria Bilello: Anna Raina

Luca Lionello: Thomas Raina

Federico Russo: Mauro Raina

Margherita Morchio: Daria Raina

Anna Ferzetti: Klara Asper

Alessandro Tedeschi: Albert Asper

 

Trama

Anna Raina ritorna nel paesino di Curon, sul lago di Resia, dopo un lungo periodo vissuto a Milano e si porta dietro i figli Daria e Mauro, per allontanarli dal padre violento. Il loro arrivo non è ben visto da tutti, a partire dal padre di Anna, Thomas, un uomo scorbutico che non desiderava veder tornare la figlia in paese. Anche Daria e Mauro non hanno un inserimento facile a scuola, complice anche il fatto che circolano leggende spaventose legate al lago e pare che la famiglia Raina ne fosse direttamente coinvolta. Le cose precipitano quando Anna scompare nel nulla e i figli si mettono a cercarla.


CinePaura pensa che...

 

Lago di Resia, uno dei luoghi più affascinanti e inquietanti del nostro paese. E quale posto migliore per ambientarci una storia dalle tinte horror? All’idea ci hanno pensato Ezio Abbate, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano che hanno preso il suggestivo lago con il suo campanile sporgente e ci hanno costruito una serie tv in sette puntate, distribuita sulla piattaforma Netflix. Partiamo subito dicendo che la serie non è stata propriamente osannata dalla critica, anzi, piuttosto demolita. A noi piace remare contro i pareri della maggioranza e vi diciamo che Curon, sebbene non sia paragonabile a capolavori televisivi quali Il trono di Spade o Breaking Bad, ha il suo dannatissimo fascino, e la maggior parte del merito se lo prende proprio l’ambientazione. Il campanile che spunta dal lago, monolitico avvertimento di qualcosa che c’è nascosto sotto, è il vero protagonista minaccioso della serie. Sotto alla struttura c’è qualcosa, che vive, che vuole uscire dall’acqua (e non è nostra intenzione svelare cosa) e che vuole essere in qualche modo innovativo, senza tuttavia riuscirci del tutto. Diciamo però che, con un posto tanto suggestivo come location e un paese sommerso da un lago, la più banale delle ghost story era dietro l’angolo. E invece no, infatti questo ci ha piacevolmente sorpresi. Altra nota dolente, almeno per la critica ufficiale, è la recitazione. Anche in questo caso non siamo d’accordo. Non ci sono premi Oscar nel cast ma attori in gamba, con i loro accenti e i loro modi di parlare, soprattutto i ragazzi che spiccano per bravura rispetto agli adulti. Ultimo commento riguarda la sceneggiatura, interessante nelle prime puntate ma che scema leggermente verso il finale, meno di impatto rispetto all’incipit. Nel complesso un buon lavoro che non ci sentiamo di demolire ma che consigliamo a tutti coloro che abbiano voglia di vedere che il genere fantastico e horror in Italia, se glielo permettiamo, magari ha ancora qualcosa da dire.

 


Forse non sapevate che...

 

La prima stagione della serie è disponibile su Netflix

Il famoso campanile che spunta dall’acqua appartiene a una chiesa edificata nel 1357. Quando il lago in inverno gela, è possibile raggiungere il campanile a piedi.

La leggenda dice che nelle notti d’inverno si sentano ancora le campane suonare, anche se sono state rimosse nel 1950

A cura di Andrea Costantini



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