Wolf Man - La recensione

 


Rivisitazione del classico della licantropia del 1941

 

Blake vive a San Francisco con la figlia e la moglie Charlotte con la quale i rapporti non vanno a gonfie vele. Quando riceve la comunicazione che il padre è stato dichiarato morto dopo essere scomparso nei boschi da tempo, parte con la famiglia verso la sua casa nel bosco, con lo scopo di recuperare il rapporto con Charlotte. Una volta arrivati sul posto vengono attaccati da una bestia feroce che ferisce Blake, il quale inizia ad avere i sintomi di una brutta malattia.


CinePaura pensa che...


Dopo lo straordinario L’uomo invisibile del 2020, Leigh Whannell (sceneggiatore della saga di Saw) procede nel suo percorso di rifacimento dei classici della Universal con una nuova rivisitazione (attenzione, rivisitazione, non remake) dell’uomo lupo. I licantropi, un po’ come i vampiri, sono merce inflazionata e diventa davvero complesso al giorno d’oggi mettere in piedi qualcosa che sia innovativo e interessante. Ci prova con Wolf Man, del 2025 che racconta una delle storie più antiche del mondo senza però riuscire nel difficile intento di entrare nella memorabilia licantropa.

Un uomo con la sua famiglia per alcune specifiche ragioni deve passare una notte in una casa nel bosco quando vengono assaliti da una bestia. L’uomo rimane ferito e nel giro di poche ore il suo aspetto cambia. Da lì in poi il film si concentra sulla trasformazione dell’uomo in mostro che, a differenza degli altri film sui licantropi, avviene lentamente e sottoforma di malattia. Lo spettatore è reso partecipe sin dal principio in tutti gli stadi, dalla perdita dei denti e dei capelli fino ai comportamenti prettamente canini ma questo processo lento dà una legnata nei denti alla tensione che ne risente venendo smorzata. Quando poi si entra nella parte più attiva, lo spettatore ormai ha perso parte dell’attenzione e non riesce a godersi appieno i momenti più spaventosi. Fatto bene, soprattutto i trucchi artigianali ma poco incisivo.

Buona l’interpretazione di Christopher Abbott in un ruolo molto fisico, nulla da dichiarare invece su Julia Garner che sembra essere nel film soltanto per lo stipendio.



Forse non sapevate che...


Tutti gli effetti speciali del film sono realizzati in maniera artigianale e senza il supporto della CGI

Per documentarsi, Christopher Abbott ha speso ore a guardare video di animali per carpirne i comportamenti

Il camion dei traslochi nel film è una società (fittizia) chiamata Pierce, che è in attività dal 1941. Il nome fa riferimento a Jack Pierce, il classico truccatore di mostri della Universal nel periodo d'oro tra gli anni ‘30 e ‘40. Il 1941 è l’anno in cui è stato rilasciato il film originale della Universal L'uomo lupo

Il film è disponibile in home video con Plaion Pictures in DVD, Blu-ray e Steelbook 4K Ultra HD+Blu-ray



Informazioni

Diretto da Leigh Whannell

 

2025

Christopher Abbott (Blake Lovell)
Julia Garner (Charlotte Lovell)
Sam Jaeger (Grady Lovell)
Matilda Firth (Ginger Lovell)

 

A cura di Andrea Costantini



Nessun commento:

Posta un commento