Irreversible - La recensione


Uno dei rape&revenge più crudeli mai fatti, diretto in maniera magistrale da Noé

Regia di Gaspar Noé

2002

Monica Bellucci (Alex)
Vincent Cassel (Marcus)
Albert Dupontel (Pierre)
Jo Prestia (Il Tenia)
Stéphane Drouot (Stéphane)
Philippe Nahon (il macellaio)


Trama

Due uomini, Marcus e Pierre, entrano in un locale notturno per cercare uno che si fa chiamare “il Tenia”. Sono incazzati e vogliono fare male all’uomo. La situazione nel locale degenera e Pierre colpisce a morte un uomo con l’estintore e i due vengono arrestati. Il motivo della loro rabbia è legata ad Alex, la fidanzata di Marcus, ex fidanzata di Pierre. La donna, dopo aver lasciato una festa, viene aggredita e stuprata da un uomo in un sottopassaggio generando le ire dei due uomini, entrambi innamorati di lei.

L'uomo invisibile - La recensione


Tesa e spaventosa rivisitazione in chiave tecnologica del mito dell’uomo invisibile

Regia di Leigh Whannell

2020

Elisabeth Moss (Cecilia Kass)
Oliver Jackson-Cohen (Adrian Griffin)
Storm Reid (Sydney)
Aldis Hodge (James)
Harriet Dyer (Emily Kass)


Trama

Cecilia vive con il famoso ottico Adrian Griffin in una sontuosa villa tecnologica a picco sul mare. Una notte, mentre Adrian dorme, Cecilia prende le sue cose e scappa di casa. Si rifugia dal suo amico poliziotto James dove vive come una reclusa per paura che l’ex fidanzato la trovi. Adrian è un violento e aveva reso gli ultimi periodi della vita di Cecilia un inferno. Poi la bella notizia: Adrian si è suicidato e Cecilia è di nuovo libera. Non solo, l’uomo le ha lasciato una montagna di soldi in eredità. Solo che la ragazza non riesce a star tranquilla e si sente ugualmente perseguitata, come se l’ex fidanzato fosse sempre al suo fianco, nonostante non riesca a vederlo. Da quel momento in poi la vita di Cecilia e il rapporto con le persone che le stanno intorno vanno a rotoli a causa della sua paranoia nei confronti dell’uomo invisibile che dice di avere intorno.

The Grudge - La recensione


Ennesima revisione della ghost-story giapponese, che non aveva certo bisogno di alcuna revisione

Regia di Nicolas Pesce

2020

Andrea Riseborough (Detective Muldoon)
Demián Bichir (Goodman)
John Cho (Peter Spencer)
Betty Gilpin (Nina Spencer)
Lin Shaye (Faith Matheson)
Jacki Weaver (Lorna Moody)

Trama

La detective Muldoon vive con il figlioletto, dopo aver perso il marito per una malattia. Viene subito chiamata a indagare su un cadavere ritrovato nel bosco. È una donna, Fiona Landers, e sembra sia collegata ai fatti avvenuti tempo prima in una casa al 44 di Reyburn Drive. Goodman, il suo compagno di lavoro, le spiega che quella casa è maledetta e ogni persona che ci abbia messo piede è morta o è stata uccisa, come la famiglia Matheson, gli Spencer e appunto Fiona Landers. La Muldoon decide di andare a visitare la casa ma dopo esserci stata, comincia ad avere terrificanti visioni.

Re-Animator in arrivo in DVD e Blu-Ray


Re-Animator in arrivo in DVD e Blu-Ray a partire dal 28 maggio solo su Amazon.it

Stuart Gordon, autore di pellicole entrate nel culto degli amanti del genere horror come Castle Freak, Dolls, From Beyond e 2013 – La fortezza, è scomparso il 24 marzo 2020 a causa di un insufficienza da multiorgano. Oltre ad aver dedicato la vita al genere horror, nel 1989 ha scritto la sceneggiatura di un grande cult per ragazzi degli anni ’80, ovvero Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi, con Rick Moranis e diretto da Joe Johnston.

In seguito alla triste notizia della sua scomparsa, Koch Media ha annunciato l’uscita su Amazon di uno dei suoi più grandi film.

Il buco - La recensione


Esordio alla regia coi fiocchi per un horror distopico tesissimo e intelligente

Regia di Galder Gaztelu-Urrutia

2019

Iván Massagué (Goreng)
Antonia San Juan (Imoguiri)
Zorion Eguileor (Trimagasi)
Emilio Buale Coka (Baharat)
Alexandra Masangkay (Miharu)
Zihara Llana (Mali)

Trama

Goreng si sveglia una mattina e si ritrova in una stanza, insieme a un altro tizio il cui nome è Trimagasi. La stanza in questione ha due letti, un lavandino e un grosso buco al centro. Trimagasi spiega al nuovo arrivato che quel luogo viene chiamato “la fossa” e si trovano al 48° livello. Ogni livello contiene due persone che ogni mese vengono spostate di livello, in maniera casuale. Nel buco al centro della stanza si muove verso il basso una piattaforma, sulla quale si trova il cibo che, partendo dal livello 0 carica di leccornie, scende man mano fermandosi per pochi minuti ad ogni stanza, fino a un numero sconosciuto di livelli. Ovviamente, più è basso il livello e meno roba da mangiare arriva e, di conseguenza, la possibilità di sopravvivere per trenta giorni. Goreng dovrà sopravvivere sperimentando che cosa è in grado di generare l’assenza di cibo nelle persone prigioniere e affamate.

L'ultima casa a sinistra - La recensione


Esordio alla regia per Wes Craven, caposaldo del genere rape&revenge

Regia di Wes Craven

1972

Sandra Peabody (Mary Collingwood)
Lucy Grantham (Phyllis Stone)
David Hess (Krug Stillo)
Fred J. Lincoln (Fred "Faina" Podowski)
Jeramie Rain (Sadie)
Gaylord St. James (Dott. John Collingwood)


Trama

Mary ha appena compiuto diciassette anni e sta uscendo a festeggiare con l’amica Phyllis. Le due ragazze si avvicinano a un balordo chiedendo se ha un po’ di erba da vendere. Il ragazzo, un tossico, le porta nell’appartamento dove ad attenderle ci sono altri due uomini e una donna, evidentemente criminali, tra cui lo spietato leader Krug. Le ragazze vengono malmenate e rapite, portate nel bosco e brutalmente stuprate e uccise. Quando i criminali cercheranno riparo nella casa della famiglia di Mary, i suoi genitori, borghesi perbene, metteranno in atto una tremenda e sanguinosa vendetta in nome della figlia.



CinePaura pensa che...

Il primissimo film di Wes Craven corrisponde al capostipite del genere rape&revenge (ovvero stupro e vendetta), un sottogenere dell’horror in cui povere e innocenti ragazze vengono stuprate e torturate scatenando poi le ire della famiglia che si vendica in maniera esemplare ed esagerata nei confronti degli aguzzini. Ispirato al capolavoro di Ingmar Bergman del 1960 La fontana della vergine, l’esordio di Wes Craven segna un profondo cambiamento nel modo di fare horror aprendo anche il dibattito sulla violenza mostrata sullo schermo. Oggi siamo abituati a efferatezze di ogni tipo ma ritornando con la mente a quasi cinquant’anni fa, vedere ragazze violentate, pestate e mutilate da una banda di grezzi e fastidiosi balordi, non poteva far altro che suscitare ribrezzo, disgusto e domande. Violenza gratuita, analisi della società borghese che critica la violenza per poi espletarla dieci volte tanto oppure una società in pieno cambiamento? Forse tutte queste cose insieme oppure nessuna di esse ma resta il fatto che Craven dirige un film violentissimo e crudo, girato con due spicci ma con la voglia di cambiare il modo di fare cinema. Irritante, disgustoso e recitato molto bene (i cattivi soprattutto, in particolare David Hess nel ruolo cult di Krug Stillo) nel quale si trovano siparietti (per modo di dire) comici, perlopiù dati dai poliziotti, inutili e pasticcioni, inseriti per stemperare la tensione. Caposaldo del genere, fastidioso ancora oggi. Da vedere.



Forse non sapevate che...

Il primo titolo del film fu Night of Vengeance, cambiato poi in Sex Crime of the Century a Krug & Co, per poi divenire definitivamente L’ultima casa a sinistra

La frase di lancio de L’ultima casa a sinistra era “Se non volete svenire dovete continuare a ripetere ‘è solo un film’, ‘è solo un film’, ‘è solo un film’”

La versione italiana ha la durata di 81 minuti mentre quella non censurata dura 91 minuti

Nella versione originale Junior è figlio di Krug, mentre nella versione doppiata in italiano è solo un complice

Il sangue è stato creato con un mix di coloranti alimentari rossi e blu e sciroppo al caramello. L’effetto è molto più realistico rispetto al sangue presente nei film dell’epoca

Pare che l’attrice Sandra Peabody (che interpreta Mary Collingwood) fosse talmente spaventata che decise di abbandonare le riprese. Fu poi convinta a tornare e terminare il film

A cura di Andrea Costantini



The Golem - La recensione


Horror dramma dalla bella atmosfera e una discreta dose di splatter

Regia di Doron Paz e Yoav Paz

2018

Hani Furstenberg (Hanna)
Ishai Golan (Benjamin)
Brynie Furstenberg (Perla)
Lenny Ravich (Horrovits)
Aleksey Tritenko (Vladimir)
Adi Kvetner (Jacob)


Trama

Diciassettesimo secolo. Hanna vive in un paesino lituano. È di origini ebree e vive in una comunità molto religiosa. Quando alcuni forestieri irrompono nel paese, proprio il giorno del matrimonio della sorella di Hanna, minacciando la comunità di essere malfattori e responsabili della peste che sta sterminando il loro popolo, Hanna cerca la soluzione nella cabala. Costruisce un golem di argilla e, tramite un rituale, esso prende vita. I mostro ha le fattezze del figlioletto morto sette anni prima e Hanna se ne affeziona subito. Solo che il golem è una creatura senza cuore e senza pietà e comincerà a seminare morte e distruzione tra la gente.

Girls With Balls - La recensione


Boiata monumentale dalla quale è meglio rimanere lontani

Regia di Olivier Afonso

2018

Manon Azem (Morgane)
Camille Razat (Lise)
Victor Artus Solaro (Coach)
Anne-Solenne Hatte (Hazuki)
Denis Lavant (Barman)
Tiphaine Daviot (Jeanne)


Trama

Le Falcons sono una vincente squadra femminile di pallavolo. Dopo un match importante nella loro carriera, si mettono in viaggio sul camper per tornare a casa. Sulla strada di rientro prendono una deviazione stradale che le porta a incontrare i proprietari di un albergo, uno più strano dell’altro. Dopo averci litigato ed essere fuggite, le ragazze vengono inseguite proprio da quei tizi. Sono armati, pazzi e pericolosi e hanno tutte le intenzioni di eliminare a una a una le ragazze della squadra.

L'ultimo treno della notte - La recensione


Un rape&revenge crudo e violento, censurato in molti paesi del mondo

Regia di Aldo Lado

1975

Flavio Bucci (Blackie)
Enrico Maria Salerno (Giulio Stradi)
Marina Berti (Laura Stradi)
Laura D'Angelo (Lisa Stradi)
Irene Miracle (Margareth Hoffenbach)
Macha Méril (la signora sul treno)

Trama

Monaco. Vigilia di Natale. Due balordi girano per la città commettendo atti di violenza e rapine, per poi salire su un treno diretto a Verona. Sullo stesso treno viaggiano Lisa Stradi, figlia di un noto chirurgo e sua cugina Margareth. I criminali continuano le loro scorribande anche sul treno, dapprima aggredendo un uomo, poi seducendo una donna elegante, la quale si concede a uno dei due nel bagno del convoglio. Quando decine di poliziotti salgono sul treno per via di un allarme bomba, Lisa e Margareth cambiano mezzo per salire sul diretto notturno Innsbruck-Verona. Sullo stesso convoglio saliranno anche i balordi e la perfida donna misteriosa e quando si accorgono che a bordo ci sono le belle e giovani ragazze, cominciano a tormentarle con violenze fisiche e psicologiche.

Freaks - La recensione


Superpoteri in una storia ben raccontata per un film intelligente e coinvolgente

Regia di Zach Lipovsky e Adam B. Stein

2018

Emile Hirsch (padre)
Lexy Kolker (Chloe)
Bruce Dern (Mr. Snowcone)
Amanda Crew (Mary)
Grace Park (agente Ray)
Michelle Harrison (Nancy Reed)


Trama

Chloe ha sette anni e vive rinchiusa in una casa semi distrutta con il padre. L’uomo, all’apparenza un individuo paranoico, la tiene reclusa per proteggerla dal mondo esterno che pare essere molto pericoloso. Chloe, tuttavia, ogni volta che spia fuori dalla finestra, vede cose che non sembrano affatto pericolose: bambini che giocano al parco e un furgone del gelato sempre parcheggiato davanti a casa loro. Quando il padre rientra in casa ferito e sviene, la bambina coglie l’occasione per uscire di casa per prendere un gelato. Ma il gelataio sembra conoscerla molto bene e la porta a fare un giro, spronandola a usare i suoi poteri psichici. Pare siano proprio i poteri la ragione per cui il padre la tiene prigioniera in casa.

Sette notevoli horror nascosti nei meandri di Netflix


Stiamo vivendo un periodo horror.
Quante volte abbiamo osservato situazioni come quella che stiamo vivendo in un film del genere che tanto amiamo? I primi che mi vengono in mente sono Contagion, L’ombra dello scorpione, The Gerber Syndrome: il contagio, The Bay, Virus letale, La città verrà distrutta all’alba e così via.

Eppure questa volta non è un film. 
Lo stiamo vivendo davvero e l’unico modo per non contrarre questo maledettissimo virus che ci sta colpendo e rimanersene tranquilli in casa.

Quindi anche noi ci tenevamo a dire la nostra, regalandovi qualche minuto di lettura e, magari, qualche buon consiglio per farvi passare un po’ di tempo davanti alla televisione, suggerendovi qualche buon film dell’orrore nascosto nei meandri della piattaforma Netflix.

Le uscite Midnight Factory di aprile


L’epidemia di Coronavirus ci sta imponendo di rimanere in casa, come è giusto che sia.

E quale occasione migliore per passare il tempo se non parlando di home video?
La Midnight Factory, branca della Kock Media specializzata in horror, nel mese di aprile porterà nelle nostre case ben tre nuove pellicole, due marchiate Midnight e una targata Koch Media.

Andiamo con ordine e partiamo dal primo film, un vero e proprio classico del genere.
Correva l’anno 1978 quando il regista Brian De Palma, reduce dal successo di Carrie di due anni prima, tornava a dirigere una pellicola incentrata sui poteri psichici e telecinesi. Si tratta di Fury. Sebbene Fury non abbia riscosso lo stesso successo del capolavoro con Sissy Spacek, rimane comunque una perla cinematografica nella filmografia del grande regista statunitense. Nel cast spiccano nomi del calibri di Kirk Douglas e John Cassavetes.

Countdown - La recensione


Una pallida rivisitazione di Final Destination, piena di cliché e leggerezze

Regia di Justin Dec

2019

Elizabeth Lail (Quinn Harris)
Jordan Calloway (Matt Monroe)
Talitha Bateman (Jordan Harris)
Tichina Arnold (Infermiera Amy)
P.J. Byrne (Padre John)
Peter Facinelli (Dr. Sullivan)

Trama

Durante una festa, un gruppo di ragazzi scarica per gioco una app in cui viene visualizzato il tempo che rimane da vivere. Stando a ciò che dice l’app, chi tra loro muore prima, paga pegno. Solo che Courtney, la sconfitta nella scommessa, muore davvero nell'immediato. Anche il suo fidanzato, vittima di un incidente e ricoverato in ospedale, è prossimo alla morte e racconta all'infermiera Quinn dell’applicazione maledetta. La ragazza, incuriosita e incredula, scarica lo strumento di morte e scopre che le restano pochi giorni da vivere. La sua vita comincia a essere tormentata da terrificanti visioni e cerca in ogni modo di provare a ingannare la morte.

10 horror in esclusiva CG Digital


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CGDigital è il servizio di Video On Demand di CG Entertainment, che integra all’offerta di Dvd e Blu-Ray sulla piattaforma cgentertainment.it il noleggio e l’acquisto in formato digitale. CG Digital debutta sul mercato con una proposta editoriale appositamente pensata per gli appassionati di cinema: film inediti, grandi classici, anteprime, documentari, horror, sci-fi e il meglio della produzione indipendente italiana ed internazionale. Una piattaforma pensata per chi vuole recuperare film persi in sala, trovare cult dimenticati e per chi vuole proporre film mai distribuiti in Italia.


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Goksung - La presenza del diavolo - La recensione


Zombie, virus, possessioni demoniache e brutali omicidi nel mastodontico horror di Na Hong-jin

Regia di Na Hong-jin

2016

Jun Kunimura (uomo giapponese)
Kwak Do-won (Jong-goo)
Hwang Jung-min (Il-gwang)
Chun Woo-hee (donna misteriosa)
Kim Hwan-hee (Hyo-jin)

Trama

Nel piccolo villaggio di Goksung, in Corea del Sud si stanno verificando alcuni brutali omicidi  tutto sembra essere cominciato con l’arrivo in paese di un misterioso uomo giapponese. Le indagini sono in carico a Jong-goo, un poliziotto locale, imbranato e svogliato. Gli omicidi in paese continuano, sempre più brutali e efferati e, come se non bastasse, sembra che un pericoloso virus si stia diffondendo tra la popolazione. A completare il quadro già di per sé tragico, è la figlia di Jong-goo  che viene posseduta da una presenza maligna.

La notte ha divorato il mondo - La recensione


Zombie movie suggestivo di pochissime parole in cui i morti viventi sono afoni

Regia di Dominique Rocher

2018

Anders Danielsen Lie (Sam)
Golshifteh Farahani (Sarah)
Denis Lavant (Alfred)
Sigrid Bouaziz (Fanny)
David Kammenos (Mathieu)

Trama

Sam si reca a casa della sua ex fidanzata Fanny per recuperare delle cassette. Qui trova una festa dove tutti sono ubriachi. Inoltre, Fanny, gli presenta il suo nuovo fidanzato. Sam non vede l’ora di andarsene ma non prima di aver recuperato i suoi nastri. Se li cerca da solo e poi si addormenta su una poltrona. Quando si risveglia, l’appartamento è a soqquadro e c’è sangue da tutte le parti. Le persone sembrano essere cambiate, sono aggressive, violente e questa devastante situazione sembra aver coinvolto tutta Parigi. Sam decide che la cosa migliore da fare è chiudersi nel condominio, dove ci sono provviste a sufficienza per vivere. Il tempo passa ma non sarà facile sopravvivere alla solitudine.