Di Marco Rosson
Marcella Braga (Shanda)
Margherita Remotti (Emma)
Diego Runko (Daniel Roth)
Vlaudia Marasca (Giulia)
Anno: 2017
Trama
La professoressa universitaria Emma si reca in visita a Voghera per
arricchire il libro che sta scrivendo sulla caccia alle streghe e sull’inquisizione.
Nel paese dell’Oltrepo Pavese, infatti, si narra della leggenda della strega
Shanda, una donna barbaramente uccisa secoli prima. Nel momento in cui mette
piede in paese, Emma rimane inspiegabilmente incastrata in un loop temporale
nel quale continua a svegliarsi alle 4 del mattino dello stesso giorno, per poi
morire ammazzata dai membri mascherati della setta dei Redivivi, un ordine
segreto nato per combattere le streghe. Emma dovrà scoprire quali sono i passi
da fare per superare il loop e sconfiggere la setta che la tormenta ogni
giorno.
CinePaura pensa che...
Diretto dall’italiano Marco Rosson, Shanda’s River è un film indipendente girato
con pochi spiccioli e tanta voglia di omaggiare i grandi registi di genere
italiani. Il plot non brilla per originalità e l’espediente del giocare con il
tempo già visto diverse volte (nello stesso anno è uscito Auguri per la tua morte che sfruttava lo stesso concetto). Detto
ciò, nonostante non ci sia innovazione, il film funziona, e anche bene. La prima
parte, quella appunto incentrata sul loop temporale, è la migliore. Teso e ben scritto,
il film è forte di un’ottima e credibile interpretazione di Margherita Remotti,
il cui atteggiamento di fronte a fatti inspiegabili risulta essere veritiero,
cosa non da poco in un film horror. Poi viene la seconda parte, quella più
debole, dove arrivano le spiegazioni e, come spesso accade, troppe parole
tendono a far venir meno l’atmosfera. Ma nonostante questo, il film di Rosson
colpisce nel segno, soprattutto grazie alla sua abilità nel gestire un budget
limitatissimo senza farne pesare allo spettatore la visione.
Forse non sapevate che
È stato girato in nove giorni con un budget di sette mila e
cinquecento euro
Ha vinto
ventinove premi, tra cui il prestigioso Los Angeles Film Award nella categoria
Best Horror e il Tabloid Witch Award come miglior montaggio e migliore colonna
sonora
È stato
girato nell’Oltrepo Pavese, a Voghera, paese di origine del regista Rosson
A cura
di Andrea Costantini
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